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I dolci tipici palermitani

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I dolci palermitani più famosi della tradizione

La cucina siciliana è una cucina molto ricca, la cui tradizione ha radici molto antiche che risalgono principalmente agli spagnoli e agli arabi. Questa tradizione si manifesta soprattutto nei dolci siciliani: ecco in particolare sei dolci palermitani che caratterizzano la pasticceria dell’isola.

I cannoli

I cannoli sono senza dubbio i dolci palermitani più conosciuti in Italia e all’estero. Si tratta di una cialda tubolare fritta riempita di crema di ricotta dolce con gocce di cioccolato. In alcune zone della Sicilia si possono trovare anche ripieni diversi (crema chantilly, pistacchio, cioccolato).

Le leggende sull’origine dei cannoli nella cucina siciliana sono diverse. Secondo alcuni il primo a parlarne fu Cicerone, secondo altri invece si tratta di una rivisitazione di un’antica ricetta araba. Un’altra storia racconta di questo dolce palermitano creato con una forma fallica come scherzo di Carnevale, mentre secondo un’altra versione furono le suore del Convento di Santa Maria di Monte Oliveto a Palermo a cucinare i cannoli per la prima volta.

I gelo di mellone

Il gelo di mellone è un dolce palermitano tipicamente estivo. Consiste in una gelatina fatta con il succo di anguria, che in siciliano si chiama “mellone”. Si può mangiare al cucchiaio o come farcitura per dolci e crostate.

Per via di ingredienti come il gelsomino e il cioccolato che arricchiscono il piatto, si pensa che il gelo di mellone sia di origine araba. Un’altra teoria è che fu la comunità albanese degli Arberesch a inventarlo, portando in Sicilia l’anguria.

La frutta martorana

Tipica del periodo della Festa dei Morti il 2 novembre, la frutta martorana è frutta di nome e di aspetto, ma non di fatto. Si tratta infatti di un impasto di farina di mandorle e zucchero lavorato in modo da rappresentare diversi tipi di frutta e verdura, riproduzioni così accurate da sembrare vere. Una volta addentato, questo dolce palermitano rivela la sua natura di pasta di mandorle

Secondo la leggenda, questo dolce della cucina siciliana prende il nome da Eloisa Martorana, fondatrice del terzo monastero benedettino di Palermo. La storia racconta che alla notizia della visita del re al monastero, famoso per il suo splendido giardino, le suore crearono questi dolci per sopperire alla mancanza dei fiori e dei frutti del giardino nel periodo autunnale.

Le dita d’apostolo

Tra i dolci siciliani, solo Palermo vanta la presenza delle dita d’apostolo: è una creazione originale della pasticceria Scimone, che si trova a Mondello

È un dolce che si mangia in un unico boccone ed è composto da una pasta all’uovo molto soffice, farcita di ricotta. Si possono trovare anche ripieni di cioccolato o pistacchio.

Le sfinci di San Giuseppe

Le sfinci di San Giuseppe sono un dolce palermitano che si prepara tipicamente il 19 marzo, in onore della festa di San Giuseppe. È un impasto molto morbido fritto nello strutto e riempito di crema di ricotta e gocce di cioccolato, decorato con canditi. Il suo nome deriva probabilmente dall’arabo isfanǧ, che significa “spugna” o dal siciliano “sfincia”, che significa “soffice” (come lo sfincione).

Il buccellato

Dolce siciliano tipico del periodo natalizio, il buccellato è una pasta frolla a forma di ciambella: ciò che rende questo dolce palermitano incredibilmente dolce sono il vino di Marsala e il ripieno di fichi e altra frutta secca. Secondo alcuni la struttura del dolce ricorda lo strudel e per questo si tratterebbe di un dolce del periodo arabo-normanno. Secondo altri, invece, la presenza di frutta secca indica che questo dolce tradizionale della cucina siciliana sia di origine medievale.

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