Cos’è l’arancina e le sue varietà
L’arancina, o arancino, è un tipico piatto della cucina siciliana, in particolare dello street food di tutta l’isola; consiste in una sfera di riso panata e fritta nell’olio, con ripieni di vario tipo. Le versioni tradizionali sono due. C’è quella ripiena di ragù di carne (“accarne”) e quella ripiena di besciamella, mozzarella e prosciutto (“abburro”). In tutti i bar oggi si può trovare una varietà di gusti non tradizionali: dall’arancina al salmone a quella agli spinaci, da quella ai funghi a quella al pistacchio.
I dibattiti sul nome
L’arancina siciliana è conosciuta in tutto il mondo, solitamente con il nome al maschile, arancino. Ma state attenti quando andate in Sicilia. Se siete in provincia di Palermo, l’arancina è necessariamente femmina, mentre in provincia di Catania si usa la denominazione al maschile.
Secondo alcuni, il suo nome si declina al femminile in quanto è l’abbreviazione di “arancia”, per via della forma del piatto che ricorda il frutto.
“Arancino” è invece il termine riconosciuto dal Ministero delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali quando si fa riferimento a prodotti agroalimentari tradizionali italiani, in questo caso della cucina siciliana.
Anche l’Accademia della Crusca ha lasciato carta bianca sull’argomento, preferendo non prendere posizione. Il dibattito sul nome di questo piatto siciliano è sempre aperto nella sua terra d’origine e probabilmente non si arriverà mai ad una conclusione che metterà tutti d’accordo.
La storia e le origini dell’arancina siciliana
L’origine dell’arancina siciliana sembra risalire al periodo arabo. Secondo la storia, infatti, la tradizione dei banchetti arabi includeva un piatto di riso aromatizzato al centro della tavola, da cui tutti attingevano con le mani, formando una pallina di riso e condendola con la carne per poi gustarla. Questo sarebbe l’antenato del piatto della cucina siciliana che conosciamo oggi.
Secondo un’altra versione, l’arancina siciliana come la conosciamo oggi sarebbe nata nell’Ottocento: prima di quel periodo, infatti, il pomodoro non veniva ancora usato per condire i piatti siciliani. Prima sarebbe quindi esistita soltanto nella sua versione dolce, come testimonia il dizionario di Buldi, il primo a parlare dell’arancina. Solo in un secondo momento si sarebbe poi evoluta nella versione della cucina siciliana che conosciamo oggi. Per quanto riguarda la forma, quella a sfera sarebbe quella più antica, mentre quella conica, diffusa principalmente nella Sicilia orientale, sarebbe nata più recentemente per ricordare la forma dell’Etna.