Cos’è la stigghiola e da dove nasce
La stigghiola è un piatto dello street food siciliano, uno dei più famosi dell’isola. Questo piatto consiste nelle interiora di vitello o capretto (a volte anche pollo), lavate con acqua e sale, condite con prezzemolo e limone e attorcigliate ad uno spiedino con il cipollotto. Vengono poi cucinate alla brace, rilasciando un caratteristico odore che si riconosce per strada. L’effetto del fumo provocato di proposito con la maestria dello “stigghiolaro” serve ad attirare la gente all’assaggio.
La stigghiola è un piatto povero della cucina siciliana, che probabilmente risale già ai tempi dei greci. Deriverebbe infatti da una pietanza greca chiamata kokoretsi, un grosso spiedino di interiora di agnello cotto alla brace e tipico del periodo pasquale.
Secondo la tradizione, il nome di questo piatto siciliano è un’evoluzione del latino “extilia”, ovvero “intestino” o “budella”, e in particolare dell’abbreviazione “extiliola”. Da qui il nome moderno “stigghiola”.
La preparazione della stigghiola e la tradizione degli “stigghiolari”
La stigghiola fa parte della tradizione della cucina siciliana. È perfettamente inserita nella vita giornaliera di ogni siciliano e non, che si trovi a camminare per le vie di qualsiasi città dell’isola.
La tradizione della stigghiola come street food è infatti portata avanti da quelli che vengono chiamati “stigghiolari”, ovvero coloro che, in bancarelle sulla strada, cucinano questo piatto siciliano. Nelle prime ore del pomeriggio, gli stigghiolari preparano la brace: la carne dovrà essere cotta in un fuoco non troppo forte, per far sì che non si indurisca. Le prepareranno in anticipo e per poi lasciarle ai lati della brace, in modo che rimangano calde ma non che si brucino. Le stigghiole devono essere gustate calde, condite solo con sale e limone per esaltarne il sapore.
Se volete provare un piatto della cucina siciliana che vi ricordi la tradizione dell’isola e i suoi sapori, la stigghiola è lo street food che fa per voi.
